Cosa fare se le newsletter finiscono nello spam?
Se le tue newsletter finiscono nello spam, non è un caso. Ci sono cause precise e controllabili, e sapere riconoscerle è il primo passo per risolvere il problema.
- Il destinatario non è consapevole di aver ricevuto la newsletter
- Il contenuto è percepito come spam
- Il database è stato acquistato, noleggiato o condiviso
- La piattaforma usata non esercita un controllo rigoroso sulla reputazione e sull’invio
- L’invio è fatto a freddo, senza warm-up dell’IP o del dominio
- La comunicazione non è strutturata, quindi il messaggio non è utile o coinvolgente
Per gestire questi fattori abbiamo sviluppato un vero protocollo operativo, applicato tramite il nostro servizio AxiomSend, che combina controllo tecnico e strategia dei contenuti.
Tolleranza zero allo spam
Ogni servizio serio non tollera lo spam. La reputazione di un IP e di un dominio è un bene condiviso: un errore di un mittente si riflette su tutti. Se la piattaforma che usi permette invii non controllati o non prevede un warm-up graduale, anche contenuti di alta qualità e strategie rigorose diventano inefficaci.
Iscrizione double opt-in
Il double opt-in non è una formalità: garantisce che solo contatti reali e consapevoli entrino nel database. L’utente riceve una mail di conferma con un link da cliccare. Questo passaggio evita errori umani, battiture errate e inserimenti casuali.
Qualità dei contenuti
La qualità non è solo estetica: è misurabile. I provider valutano interazione reale, click, tempo di lettura e segnalazioni di spam. Email senza azioni concrete da parte del destinatario degradano la reputazione del mittente. Per questo i messaggi devono sempre essere utili, coerenti e stimolare un’azione concreta, ad esempio visitare il sito o rispondere a un invito.
- Evita promozioni di pochi centesimi o offerte non disponibili
- Assicurati che il messaggio sia chiaro e rilevante per il destinatario
Database proprietario e profilato
Un database comprato o condiviso compromette la reputazione tecnica prima ancora di quella legale. Se il destinatario non ti conosce, la probabilità che segnali la mail come spam è alta, e questo impatta IP e dominio anche se la piattaforma e i contenuti sono perfetti.
Warm-up e invii graduali
Inviare email a freddo senza un corretto warm-up dell’IP o del dominio è un errore molto comune. Anche con database puliti e contenuti di qualità, il primo invio massivo può essere percepito come spam dai provider. Il warm-up graduale permette di costruire la reputazione e ridurre il rischio di segnalazioni.
Soft spam
Ci sono casi legali in cui puoi inviare comunicazioni promozionali dopo un acquisto, ma anche qui la priorità è la percezione del destinatario. La legge può tutelarti, ma la reputazione tecnica no. Il nostro approccio valuta sempre entrambi gli aspetti: legale e tecnico.
Come agire se le newsletter finiscono nello spam
Non esiste una soluzione unica. Serve un’analisi strutturale personalizzata: database, piattaforma, contenuti, interazione e warm-up. Solo così è possibile correggere il problema alla radice e ripristinare la consegna ottimale.

